Il marketing B2B è una disciplina complessa che richiede un’analisi costante per determinare il successo delle campagne. Misurare i KPI corretti è fondamentale per capire se si sta raggiungendo l’obiettivo prefissato e per identificare eventuali aree di miglioramento. Ma quali sono i KPI più comuni nel marketing e come è opportuno farne uso?

In questo articolo esploreremo i KPI più comuni nel marketing B2B e come utilizzarli efficacemente per riuscire ad ottenere risultati migliori.

I KPI hanno una fondamentale importanza nel raggiungimento degli obiettivi di marketing e nell'ottenimento dei risultati.

Sommario

KPI di acquisizione

Il primo gruppo di KPI che esploreremo sono quelli di acquisizione, che misurano la capacità di una campagna di attrarre nuovi clienti. Il primo KPI di acquisizione è il tasso di conversione, che indica il rapporto tra il numero di visite al sito web e il numero di conversioni effettive, come il completamento di un modulo di contatto o l’iscrizione alla newsletter. Un altro KPI di acquisizione importante è il tasso di rimbalzo, che misura la percentuale di visite al sito che terminano subito dopo la pagina iniziale. Questo KPI è particolarmente importante perché indica la qualità del traffico del sito.

KPI di engagement

Il secondo gruppo di KPI riguarda l’engagement, ovvero la capacità di una campagna di coinvolgere i visitatori. Il primo KPI di engagement è il tempo di permanenza, che misura il tempo medio che un utente trascorre sul sito. Un altro KPI di engagement importante è il tasso di scroll, che misura la percentuale di visitatori che scorrono la pagina fino alla fine. Questo KPI è particolarmente importante perché indica la capacità di una pagina di mantenere l’attenzione dei visitatori.

KPI di lead generation

Il terzo gruppo di KPI riguarda la lead generation, ovvero la capacità di una campagna di generare potenziali clienti. Il primo KPI di lead generation è il tasso di conversione dei lead, che indica il rapporto tra il numero di lead generati e il numero di conversioni effettive. Un altro KPI di lead generation importante è il costo per lead, che misura il costo medio per generare un nuovo lead. Questo KPI è particolarmente importante perché indica l’efficienza della campagna nel generare nuovi contatti commerciali.

KPI di vendita

Il quarto gruppo di KPI riguarda le vendite, ovvero la capacità di una campagna di convertire i lead in clienti effettivi. Il primo KPI di vendita è il tasso di conversione dei lead in clienti, che indica il rapporto tra il numero di lead generati e il numero di clienti effettivi acquisiti. Un altro KPI di vendita importante è il valore medio dell’ordine, che misura la spesa media di un cliente sul sito. Questo KPI è particolarmente importante perché indica la redditività della campagna e la qualità dei clienti acquisiti.

KPI di retention

L’ultimo gruppo di KPI riguarda la retention, ovvero la capacità di una campagna di mantenere i clienti attuali e favorirne il repeat business. Il primo KPI di retention è il tasso di churn, che misura la percentuale di clienti che abbandonano l’azienda. Un altro KPI di retention importante è il tasso di retention, che misura la percentuale di clienti che rimangono fedeli all’azienda per un determinato periodo di tempo. Questo KPI è particolarmente importante perché indica la capacità dell’azienda di mantenere i propri clienti e di favorirne il repeat business.

 
kpi più comuni marketing

Come utilizzare i KPI

Una volta che si sono identificati i KPI più pertinenti per la propria campagna di marketing B2B, è importante utilizzarli efficacemente per ottimizzare i risultati.
Di seguito sono riportati alcuni suggerimenti su come utilizzare i KPI:

  1. Stabilire obiettivi specifici per ogni KPI, in modo da avere un punto di riferimento chiaro per la valutazione dei risultati.
  2. Monitorare regolarmente i KPI, in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di scostamenti rispetto agli obiettivi prefissati.
  3. Utilizzare i KPI per identificare eventuali aree di miglioramento e per orientare le decisioni di marketing.
  4. Analizzare i KPI in combinazione tra loro, in modo da avere una visione completa e integrata della performance della campagna di marketing.
  5. Condividere i KPI con il team, in modo da favorire la collaborazione e il coinvolgimento di tutti i membri dell’organizzazione.

KPI più comuni – Sigle e Acronimi

Ecco infine una utile lista dei KPI che abbiamo esplorato nell’articolo, insieme alle loro sigle e acronimi:

  1. KPI di acquisizione:
  • Tasso di Conversione (TC)
  • Tasso di Rimbalzo (TR)
  1. KPI di engagement:
  • Tempo di Permanenza (TP)
  • Tasso di Scroll (TS)
  1. KPI di lead generation:
  • Tasso di Conversione dei Lead (TCL)
  • Costo per Lead (CPL)
  1. KPI di vendita:
  • Tasso di Conversione dei Lead in Clienti (TCC)
  • Valore Medio dell’Ordine (VMO)
  1. KPI di retention:
  • Tasso di Churn (TC)
  • Tasso di Retention (TR)

E’ importante notare che queste sigle e acronimi possono variare a seconda dell’azienda o del settore, ma in generale vengono utilizzati gli stessi concetti e le stesse metriche per misurare l’efficacia di una campagna di marketing B2B.

Conclusioni sui KPI più comuni nel marketing

Abbiamo visto come i KPI sono uno strumento indispensabile per valutare l’efficacia di una campagna di marketing B2B e per identificare eventuali aree di miglioramento. Utilizzati correttamente, i KPI possono aiutare le aziende a ottimizzare la propria performance e a raggiungere i propri obiettivi di business.
Per fare un buon marketing, è importante identificare i KPI più pertinenti per la propria campagna e utilizzarli in modo efficace per ottenere i migliori risultati possibili. Fate dunque buon uso dei KPI più comuni nel marketing che vi abbiamo qui illustrato.

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